Armi all’Africa: un commercio di morte

Ho appena letto una notizia: “UE PER COMMERCIO ARMI PIU’ TRASPARENTE”. Guardo il foglio con stupore e leggo fino in fondo per capire come le parole “armi” e “trasparenza” possano convivere nella stessa frase in un articolo che tratta l’argomento dal punto di vista del “commercio”, come se si trattasse di scarpe o parmigiano.
La notizia baldanzosamente annuncia:
Poiché gli Stati membri dell’ Ue coprono circa il 30% di tutte le esportazioni di armi e sono anche tra i principali produttori mondiali di materiale bellico, l’Unione dovrebbe impegnarsi di più per garantire che il commercio sia adeguatamente regolamentato e più trasparente.
e riprende una risoluzione approvata il 13 giugno a Strasburgo, nella quale si sottolinea che
Un commercio d’armi insufficientemente regolamentato provoca inutili sofferenze e alimenta i conflitti armati.
Inutile sottolineare che una quota notevole di questi strumenti che provocano “inutili sofferenze” finisce proprio in Africa.
Almeno 20 stati hanno venduto o fornito all’Egitto armi leggere, munizioni, gas lacrimogeni, prodotti antisommossa e altro equipaggiamento: in testa gli Stati Uniti d’America, con forniture per un miliardo e 300 milioni di dollari all’anno, seguiti da Austria, Belgio, Bulgaria, Italia e Svizzera.
Una nota per diffondere i pericoli delle bombe a grappolo:
Ci sono bambini uccisi dalla guerra. Ci sono bambini che scampano alla guerra. E ci sono bambini che la guerra si prende anche quando è già finita. Le bombe a grappolo inesplose sono un pericolo costante, perché se ne trovano ovunque. Rimangono dove sono anche per trent’anni prima che un bambino, curioso, ne prenda in mano una e così facendo la faccia saltare. (cit.: UNICEF)
Le bombe a grappolo sono piccole bombe contenute in un grosso contenitore che ne può accoglierne fino a duemila. Lanciate da un aereo sul territorio nemico, allo scoppio del contenitore le bombe si disperdono su una vasta area. Queste piccole bombe, dette submunizioni (in inglese «bomblets»), hanno effetti devastanti. Sono precisamente questi ordigni, così piccoli da sembrare un pappagallino o una farfalla, che sono disseminati a centinaia di migliaia vicino alle scuole, agli stagni, ai fiumi, nei campi.