Cinema Africano. “The First Grader” Il potere è nella penna!

Se entrare in una classe e sedersi davanti ad una lavagna per imparare e leggere fosse sempre considerato un diritto, ma anche un dono prezioso. Se una matita per scrivere le prime lettere della propria vita fosse un bene da custodire con cura. Se l’insegnante venisse guardato con ammirazione, perchè capace di trasmettere un sapere grande. Ecco ciò su cui mi ha portato a riflettere il film “The first grader“. Troppo spesso nel nostro mondo occidentale diamo per scontata la scuola e l’istruzione obbligatoria, senza pensare che si tratta di diritti meravigliosi conquistati con il tempo e le battaglie. E tutti i nostri figli dovrebbero esserne più consapevoli, o meglio, noi dovremmo renderli più consapevoli.
Per i piccoli abitanti di un villaggio del Kenya, in cui è ambientata la pellicola, andare a scuola è un’occasione incredibile ed unica. Glielo si legge negli occhi entusiasti e nelle voci con cui intonano cori per imparare a sillabare e contare. Ed è proprio tra questi bambini che un anziano signore inizia la sua avventura. Combatte contro i genitori, gli alunni e gli stessi insegnanti per riuscire ad accedere anche lui all’istruzione di base.
È una storia delicata e vera, perchè presa dalla realtà, di Maruge, divenuto per i Guinness dei Primati il più vecchio scolaro delle elementari.
Una narrazione con momenti commoventi e pennellate di allegria. Una veritiera rappresentazione dell’Africa e un omaggio al Kenya unito, che cerca di superare la storia passata e le differenze tribali. Un augurio per le imminenti elezioni!
Comments
3 Responses to “Cinema Africano. “The First Grader” Il potere è nella penna!”Trackbacks
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[…] Un bellissimo film, “The first grader”, racconta la sua storia. Ne ho parlato in questo post: https://cafeafrica.it/2013/02/26/cinema-africano-the-first-grader/ […]
Non essere più analfabeti…per noi che diamo questo per scontato, come hai ragione (lo studio come fatica o noia tante volte…) è forse impossibile comprendere fino in fondo il senso di liberazione, di gioia e di forza che questo dà. A me è capitato di cogliere di questa “elevazione” dell’individuo soprattutto quest’ultimo aspetto, attraverso le parole di Mussa ag Assarid, scrittore e militante del movimeento indipoendentista Tuareg:
“Nel 1991 frequentavo l’ottavo anno delle superiori quando l’attuale ministro dell’agricoltura Aghatam Ag Alhassane, che mi dava ospitalità, si è unito alla rivoluzione. Io ho preso la mia sacca, sono sceso dalla sua macchina e gli ho detto: non intendo lasciare la scuola perché all’istruzione credo profondamente e poi… non mi sento ancora veramente pronto. Ho deciso allora che la penna sarebbe stata la mia arma e ho proseguito gli studi, terminandoli in Francia.”
Un bel modo di combattere, con i libri che scrive e con la capacità che l’istruzione gli ha dato di portare nel mondo le esigenze di indipendenza del suo popolo disperso. Proprio così: il potere nella penna
http://mcc43.wordpress.com/2012/03/02/indipendenza-sogno-e-lotta-dei-tuareg-del-mali-2a-parte/
grazie Mcc43 del tuo bel commento…del resto anche noi – tu ed io – in piccolo cerchiamo di combattere con la penna i pregiudizi e, perché no, l’ignoranza!