Il più grande Censimento sugli Elefanti di tutta l’Africa, ma la Namibia non partecipa

I risultati del più grande Censimento sugli Elefanti mai realizzato nella storia sono stati diffusi di recente, indicando che l’Africa ha attualmente appena 352.271 elefanti, ovvero molti meno di quanto si credesse.
Il Great Elephant Census (GEC), un ambizioso progetto finanziato dal cofondatore di Microsoft, Paul Allen, e durato due anni, ha rivelato una strage dei pachidermi con un calo del 30% tra il 2007 e il 2014. L’indagine ha coinvolto tutte le zone con presenze significative di elefanti, con l’eccezione di tre paesi: Sud Sudan e Repubblica Centrafricana, a causa dei conflitti armati e, inspiegabilmente, la Namibia.
Vien da chiedersi come mai un paese tanto attento alla conservazione ambientale – tutelata a partire dalla Carta Costituzionale – non abbia voluto partecipare ad un conteggio tanto importante ed unico.
Il ministro dell’ambiente e del turismo, Pohamba Shifeta, contattato dal quotidiano Namibian Sun per un commento, ha spiegato che i motivi erano numerosi.
In primo luogo, la Namibia conduce i propri conteggi della fauna selvatica e quindi ha a disposizione i dati sui numeri di elefanti e mortalità, suddivisi tra bracconaggio e cause naturali. Shifeta ha aggiunto che si tratta di informazioni pubbliche e che il governo non avrebbe rifiutato di fornirle.
Un’altra ragione per il rifiuto è legata a motivi si sicurezza nazionale. Secondo il ministro, sarebbe stato necessario che i responsabili del GEC avessero fornito informazioni precise sugli spostamenti, le persone autorizzate, giorni e luoghi e quota di volo per non disturbare gli elefanti nella stagione dell’accoppiamento.
Probabilmente ci sono anche altre ragioni.
Mike Chase, responsabile del GEC e fondatore di Elephants Without Borders ha criticato fortemente l’operato del governo namibiano. “Ironia della sorte, l’aumento di elefanti nella zona dello Zambesi della Namibia coincide con i più alti tassi di mortalità negli ultimi 15 anni” – ha dichiarato il ricercatore. Ha aggiunto, inoltre, che alcuni piloti hanno segnalato la presenza di circa 200 carcasse di elefanti nella zona dal fiume Kavango a Katima Mulilo (territorio namibiano confinante con Botswana, Zambia e Angola). Accusando in pratica il governo namibiano di non fare abbastanza contro il bracconaggio, che trova rifugio proprio nella zona del Caprivi (oggi Zambezi Region), una lingua di terra larga appena 30 km che appartiene alla Namibia e che, confinando con Zambia, Angola e Botswana, la rende un luogo ideale per le operazioni di caccia e fuga.
Da qui forse la rigidità del Ministro a concedere l’accesso proprio a Chase.
Le accuse di Chase sono anche andate oltre.
Secondo il ricercatore la caccia legale in Namibia, sebbene autorizzata e controllata, complica il controllo antibracconaggio e spaventa gli elefanti, costringendoli quindi a concentrarsi in determinate aree e compromettendo i corridoi migratori normalmente utilizzati per le risorse alimentari e idriche.
Ma il ministro sembra essere di parere contrario.
Shifeta ha sottolineato che la popolazione di elefanti in Namibia è in aumento e ciò è anche causa di un crescente conflitto tra uomo e fauna selvatica.
“Stiamo ricevendo sempre più chiamate dalle comunità che vivono nelle aree di questi animali e lamentano che gli elefanti sconfinano nei loro campi coltivati”.
Ed è proprio per questo che la Namibia intenderebbe aumentare la sua quota annuale di licenze di caccia legale agli elefanti, passando dalle attuali 90 a 150 elefanti all’anno.
Insomma, il diniego della Namibia al censimento sembra nascere da dissensi strategici profondi.
Ciò che conta è il futuro degli elefanti, i quali sono molto più preziosi da vivi che da morti. Secondo un rapporto della David Sheldrick Wildlife Trust, ogni elefante ucciso fa guadagnare al bracconiere solo poche centinaia di dollari – il resto dei soldi andrà nelle mani degli intermediari e delle bande organizzate -, mentre un elefante vivo può rendere più di un milione di dollari alle comunità locali coinvolte nell’ecoturismo.
Per approfondimento sul Great Elephant Census: cafeafrica.it/censimento-sugli-elefanti-un-tragico-risultato-dai-cieli