Namibia verso la riapertura al turismo internazionale

La Namibia sarà il primo paese dell’Africa Meridionale a riaprire le frontiere. Il Presidente Hage Geingob ha annunciato che la Namibia passerà dall’attuale fase 3 alla fase 4 dal 30 giugno fino al 17 settembre, con conseguenti misure di riapertura parziale al turismo.
In fase 4 gli ingressi al paese continueranno a rimanere ufficialmente chiusi, se non per le merci, ma dal 15 luglio partirà una prima sperimentazione di riavvio del turismo internazionale, in preparazione della fase 5, prevista dal 18 settembre, che porterà alla normalizzazione degli ingressi.
Dal 15 luglio, quindi, un numero limitato di turisti, selezionati da paesi con rischio Covid basso, potranno essere ammessi sottoponendosi al PCR COVID19 test all’ingresso e a una quarantena supervisionata dagli enti governativi preposti e a spese del viaggiatore. Questa iniziativa è considerata una prova, limitata fino al 15 agosto, e realizzata di concerto con gli operatori del settore turismo per cercare di supportare un comparto che impiega più di 100.000 namibiani e rappresenta oltre il 10 per cento del PIL nazionale.
Date le modalità di ingresso in fase 4, la misura sperimentale si rivolge soprattutto ad un turismo di nicchia. L’obbligo di quarantena che impone un soggiorno di 14 giorni nella stessa struttura e le necessità di distanziamento sociale non permettono la riapertura al turismo stile fotosafari itinerante, ma piuttosto a quello legato alla caccia ed ai soggiorni nelle farm.
Una piena normalizzazione degli ingressi degli stranieri è prevista, invece, dal 18 settembre, data in cui è fissata la riapertura ufficiale delle frontiere e degli aeroporti. In fase 5, infatti, non ci saranno più obblighi di quarantena e sarà possibile muoversi all’interno del paese. Una misura che anticipa di molto la riapertura del vicino Sudafrica, purtroppo funestato dal virus e che vede spostata in avanti la ripresa, probabilmente non prima del 2021.
Il vantaggio della Namibia, rispetto ad altri paesi dell’Africa del Sud, è dovuto al numero bassissimo di casi di infetti, conseguenza di un lockdown tempestivo il 14 marzo scorso e della scarsa densità abitativa. Tale posizione favorevole giocherà un ruolo decisivo anche per il futuro del sistema aeroportuale dell’area. “È necessario posizionare la Namibia come hub logistico regionale ed elaborare un quadro in cui la Namibia saprà rendersi visibile come destinazione turistica per attrarre il mondo (turisti, investitori, studenti) nel nostro bellissimo paese”, è quanto dichiarato da Leake Hangala, presidente del consiglio di amministrazione della Namibia Airports Company.
Le misure in dettaglio: Namibia-le misure covid in dettaglio-22-giugno