Idee imprenditoriali vincenti di nove menti africane
Posted by Café Africa on 25 ottobre 2013 · 8 commenti

Sono d’origine africana, hanno studiato all’estero, ma il 70% torna nel proprio Paese. Ecco cosa succede alle menti più brillanti del continente, che hanno iniziato a scommettere sulla propria terra, dando vita ad iniziative imprenditoriali che nascono dai bisogni della popolazione.
Una formula per unire impresa, sviluppo e supporto alle comunità emarginate con soluzioni innovative e concrete. L’Harambe Entrepreneurship Alliance, che raggruppa 31 Paesi africani e 120 università del mondo, lavora in questa direzione, promuovendo le migliori idee imprenditoriali proposte da studenti d’origine africana e capaci di generare un impatto positivo sulla società africana.
Qualche giorno fa a Roma, Competere, assieme a John Cabot University e Institute for Entrepreneurship, hanno ospitato nove giovani imprenditori, che hanno esposto i loro progetti.
-
Mr. Ukwuani, dalla Nigeria e con laurea al MIT, con Exposure Robotics League (www.expsourerobotics.com), ha creato un progetto estivo di cinque settimane che prevede l’esposizione nelle scuole secondarie nigeriane di robotica e un programma didattico per i giovani dedicato alla creatività e al problem solving.
-
Mr. Imende, dal Kenya e laureato presso Università del North Carolina, ha progettato Enzi Footwear, un marchio di una scarpa casual e versatile (www.enzifootwear.com). Enzi Footwear è 100 % prodotto africano e utilizza pelle di pecora di prima qualità.
-
Ms. Moreira, dal Sud Africa con laurea a Cambridge University, ha lanciato MoWoza, (www.mowoza.com), un semplice servizio di mobile e-commerce che elimina i problemi della logistica e riduce al minimo la corruzione legata ad essa.
-
Ms. Mushavi , dallo Zimbabwe e laurea a Harvard, ha ideato un progetto di sostegno per le donne sieropositive dell’Uganda rurale con Poultry Microentreprises. Le donne ricevoni un pollo da allevare ed a loro volta hanno la possibilità di ottenere un reddito.
-
Mr. Ly, dal Senegal e laurea al MIT, ha creato True Mobile Africa, una directory mobile gratuita che mira a mettere in rete 100.000 professionisti africani entro 12 mesi. Il servizio consentirà al mondo dell’economia informale di venire alla luce, pubblicizzandosi e connettendosi con i clienti.
-
Ms. Shah , dal Kenya e laurea presso City University di Londra, ha creato una sua etichetta di moda, Maisha Concept (www.maishaconcept.com), a Hong Kong. Disegna abiti di ispirazione africana e ha esteso la distribuzione anche in Spagna.

-
Ms. Rabana, dal Botswana con laurea all’Università di Cape Town, riconosciuta da Forbes una delle Africa’s Best Young Entrepreneurs per Rekindle learning (www.rekindlelearning.com), un’applicazione mobile che fornisce gli studenti un maggiore controllo dei risultati del processo di apprendimento.
-
Mr. Bello, dalla Nigeria con laurea a Oxford, ha illustrato Wennovation Hub (www.wennovationhub.com ), un servizio di consultazione per start up e imprenditori in materie amministrative, tecniche, gestionali e finanziarie.
-
Mr. Milandri, dal Sud Africa con radici italiane e laurea ad Oxford, con Connected Blood Pressure Solution ha migliorato il sistema sanitario in Sud Africa. Il servizio fornisce un sistema a basso costo per registrare a distanza la pressione sanguigna dei pazienti e fornisce statistiche accurate per informare gli operatori sanitari.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Correlati
Filed under Economy · Tagged with Africa, Botswana, Cambridge, Cambridge University, Cape Town, Competere, e-commerce, electronic, Entrepreneurship Alliance, Enzi Footwear, Harambe Alliance, Harvard, idee imprenditoriali, imprenditori africani, imprenditoria, innovazione, Italy, John Cabot University, John Cabot University e Institute, Kenya, Laurea, Maisha Concept, MIT, mobile, Nigeria, Oxford, robotics, Roma, Senegal, Sud Africa, Sudafrica, technology, Zimbabwe
Tutti progetti molto interessanti….l’ultimo in modo particolare penso sia quello più utile, meno consumistico in un certo senso…
anche quello della consegna del pollo da allevare per produrre reddito non è male, ma mi chiedo perchè non una gallina…(o le galline le hanno già?….). Non sono per produrre reddito ma anche come una forma di impegno per queste donne…una distrazione un sentirsi utili….
bel post
grazie
.marta
Marta credo proprio che tu abbia ragione, suppongo si tratti di una gallina…con la vendita delle uova si può avere un piccolo reddito. Purtroppo ho avuto la notizia tramite un comunicato e non spiegava altro.
…non m’intendo ma pare che anche il gallo abbia la sua importanza….
😉
Grazie per questi articoli sempre molto interessanti.
Le mail ti raggiungono ovunque con BlackBerry® from Vodafone!
L’ha ribloggato su Tramedipensierie ha commentato:
Café Africa
Home
English
Français
Articles and Papers
Travels
About
Translate in English
Idee imprenditoriali vincenti di nove menti africane
Pubblicato da Café Africa il 25 ottobre 2013 · 3 commenti
mobile_africa
Interessanti progetti ed iniziative per la loro terra. Un buon progetto è quello che offre gli strumenti ai giovani per poter soddisfare i bisogni nel loro Paese d’origine.
Una bella notizia ed idee da condividere per la loro importanza sul cammino del progresso umano ed economico dell’Africa. Sono decisamente con Voi!
Sicuramente con il proliferare della conoscenza, in pochi decenni finalmente sarà colmato il gap socio – economico, vera piaga di gran parte dell’Africa.
Oggi ho incontrato un ragazzo giovane che mi ha chiesto qualcosa per mangiare, ovviamente ho fatto la mia pare, perché. Non son mai stato capace a dire no. Però gli ho chiesto da dove provenisse, mi ha risposto dalla Nigeria. Conosco il posto e mi sono stupito di come sia possibile ancora oggi che un ragazzo giovanissimo cerchi fortuna in Italia, partendo da un Paese assai più ricco di materie prime, non mi ha saputo dire perché , ma mi ha ribadito che in Nigeria sono poveri.
Ci siamo salutati come due amici. Chissà’ se lo rivedrò e se riuscirà ad afferrare un poco di fortuna, in fondo attraversare mezzo continente, sfidare le onde ed approdare da noi, secondo me è già un gesto eroico, sarebbe giusto istruire questi ragazzi e farli tornare in patria con le idee chiare, ma poi? Evidentemente qualcuno guadagna sulla loro pelle.
Spero che le iniziative per l’emancipazione si moltiplichino , solo così le popolazioni si potranno affrancare da sudditanza, superstizione e mafie locali, con conseguente arretratezza e FAME.
Grazie per il post.
Giancarlo
E mi sembra che sia la cosa più giusta e l’ esperienze migliori, è ottima cosa che abbiano, poi ,un buon frutto , un buon seguito al ritorno in casa propria. Difatti il mondo è bello per viaggiare, per scoprire , per imparare é il per apprendere, ma poi è ancor più bello mettere a frutto tutte le buone esperienze nella propria terra ……a casa propia E qui ritorna l’antico concetto del viaggiatore , che poi diveniva il” sapiente…..”