Libertà di Stampa: Namibia primeggia in Africa

La NAMIBIA è diciassettesima su 180 paesi per la libertà di stampa secondo il World Press Freedom Index 2016.
È nella classifica il primo dei paesi africani e mantiene la stessa posizione dello scorso anno.
I giornalisti namibiani, tuttavia, rimangono ancora critici e si sentono più sicuri su internet, dove non sono soggetti al controllo, in un ambiente dove l’autocensura è comune soprattutto sui media di proprietà statale.
In generale, gli ultimi risultati dal World Press Index 2016 rivelano un crescente clima di paura e tensione a livello globale, in combinazione con l’aumento del controllo sulle redazioni da parte dei governi e degli interessi del settore privato.
Osservato come un punto di riferimento internazionale, l’indice classifica 180 paesi in base alla libertà dei giornalisti.
Secondo l’indice, l’Europa rimane la regione più libera, seguita da lontano da Africa, che per la prima volta ha superato le Americhe, una regione in cui la violenza contro i giornalisti è in aumento.
Nelle prime tre posizioni primeggia l’Europa del Nord, con la Finlandia (che detiene il primo posto dal 2010), Olanda e Norvegia.
Il Burundi (156 °, 11 posizioni verso il basso) è sceso a causa della violenza contro i giornalisti che deriva dalla contestata rielezione del presidente Pierre Nkurunziza per il terzo mandato.
Ultimissimi sono: Turkmenistan (178 °), la Corea del Nord (179 °) e l’Eritrea (180 °), paese africano a chiudere la classifica globale.
E l’Italia? Appena 77° posto, dietro Lesotho, Armenia, Nicaragua e Moldavia.
Per leggere l’intera classifica: http://rsf.org/en/ranking_table